E adesso ci ruberanno anche i sogni....
Non è più fantascienza: ora sta diventando realtà. Tramite un esame diagnostico molto sofisticato, la Risonanza Magnetica Funzionale (fRMI), alcuni ricercatori dell'Università della California sono riusciti per la prima volta a decodificare gli impulsi visivi del nostro cervello, più precisamente quelli provenienti dalla corteccia occipito-temporale, trasformandoli in sequenze di immagini. Questo viene reso possibile grazie ad un software aggiuntivo che accelera notevolmente i segnali rilevati dalla fRMI (altrimenti molto lenti e quindi di difficile interpretazione), realizzando in tal modo l'elaborazione del segnale in immagine vera e propria.
La tecnica è ancora in fase iniziale e pertanto dovrà essere ulteriormente studiata e perfezionata, in quanto attualmente le immagini ottenute risultano ancora imperfette e molto sfocate, per non parlare dei tempi estremamente lunghi in cui il paziente è costretto a stare immobile sotto la macchina.
Tuttavia, l'evoluzione di questa tecnica la renderà particolarmente interessante e utile per studiare l'attività cerebrale di pazienti in stato di coma o affetti da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). Ma la stessa tecnica potrà venire altrettanto usata per visionare, proprio come in un film, anche la nostra attività onirica.... in barba alla privacy!