Depressione, addio!

Pubblicato il da pot-pourri

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/38/Vincent_Willem_van_Gogh_002.jpg/190px-Vincent_Willem_van_Gogh_002.jpgQuesta subdola patologia, chiamata depressione, altro non è che un insieme di sintomi che può pesantemente e negativamente incidere sulla qualità della vita delle persone.

Tra i sintomi più frequenti troviamo il senso continuo di tristezza e malinconia, la perdita di interesse verso attività che prima ci piacevano, l'incapacità a prendere decisioni più o meno importanti, una sensazione di inadeguatezza verso tutto e tutti e, inoltre, astenia, disturbi del sonno e dell'alimentazione, pensieri continui di morte e suicidio completano il triste quadro sintomatologico di questa patologia.

 

Sembra che, in età adulta, ne soffrano circa il 25% delle donne e il 12% degli uomini, rappresentando oltretutto un problema economico e sociale piuttosto importante. Si pensi a quanti farmaci esistono e vengono impiegati per cercare di alleviare o addirittura curare i sintomi depressivi, oltre al ricorso alle terapie psicologiche. La sinergia dei due tipi di terapia - farmacologica e psicologica - di norma, dà già risultati discreti e talvolta ottimi.

Ma, ultimamente, si sta facendo strada un'altra soluzione, decisamente meno costosa e dai comprovati effetti benefici e duraturi: l'esercizio fisico. Ad esempio, un'ora di camminata rapida o addirittura di corsa, praticata almeno tre volte alla settimana, risulta in un netto ed evidente miglioramento dello stato depressivo ed ogni ulteriore aumento di tali attività nell'arco della settimana determina ulteriori miglioramenti fino alla stabilizzazione dell'umore nel tempo e, quindi, alla guarigione.

 

La pratica sportiva risulta efficace in quanto legata alla capacità di aumentare nel sangue e nel cervello i livelli di un neurotrofico, il BDNF (Brain-derived neurotrophic factor), che nei soggetti depressi sembra avere valori molto bassi. L'aumento di questi valori, inoltre, potrebbe portare benefìci anche ad altre malattie neuropsichiatriche e cerebrali di tipo degenerativo.

 

Per cui, ancora una volta dobbiamo convenire che più che mai i nostri Antichi avevano ragione: Mens sana in corpore sano!

 

 

 

 

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